Considerazioni sulla vera Marginella
irrorata Menke, 1828.
Per
confronti tipologici dovrebbe esistere in qualche museo l'olotipo della
specie M. irrorata, olotipo però per me inaccessibile, mentre dalla descrizione
originale di Menke
del 1828 non si comprende molto a quale tipo riferirsi.
Credo che il morfo "pseudoirrorata" soprafotografato sia decisamente
diverso da quelli oggi intesi convenzionalmente
tipici o quasi tipici di M. irrorata Menke 1828, secondo la maggioranza degli studiosi che si sono
occupati di essa in pubblicazioni cartacee ed in Internet, es. EOL e WoRMS, sebbene spesso
non si distinguano le varietà in base alla nitidezza della retinatura, con
una buona dose di "lumperismo", che a mio
parere, quando diviene eccessivo, andrebbe comunque evitato, per evitare
confusioni di identificazione, senza arrivare ad errori "splitter" di classificazione biologica, per
l'eccesso opposto.
Io intendo per Marginella irrorata irrorata Menke = tipica e di riferimento normotipico
quella più finemente retinata con piccoli puntini ordinati a retino poco nitido, a
maglie fitte e talora a puntini sovrapposti da formare linee a zig-zag (es. Fig. 5
della pag. web_4.htm), anche se mi
rendo conto che la difficile distinzione della morfologia dei puntini può
essere soggettivamente opinabile, ma è oggettivamente esistente (non in modo
macroscopico ed inequivocabile), da giustificare la separazione dell'atipica
varietà "pseudoirrorata", varietà ben
diversificabile dalla "tipica", ed ancor più diversificabile dalle
discutibili forme "albine" (es. Fig. 7 della pag. web_4.htm).
Le linee a zig-zag alternate chiaro-scure della Fig. 5,
già notate da Sowerby nel 1847, a mio avviso
derivano come da una sovrapposizione interpuntata,
risultante da un infittimento con spostamento latero-assiale di più reticoli virtuali
di puntini chiari allineati, mentre in "pseudoirrorata" i puntini sono
sempre rigorosamente distinti.
Ciò è collegato alle modalità di pigmentazione della livrea
delle conchiglie, oserei dire all'irroramento della medesima
livrea, irroramento o sottocutaneo, cioè proveniente dal mollusco verso
l'interno della conchiglia, oppure proveniente dai secernimenti
del piede del mollusco con il mantello estroflesso sopra l'esterno della
conchiglia. Non saprei se si tratta di un irroramento di puntini chiari
sparsi a pioggia sopra un fondo scuro (addirittura con allagamento nei casi
delle forme "albine" con pigmenti chiari ovunque), oppure
dall'emersione del sottofondo (pigmento biologico) scuro, che può arrivare a
spegnere i reticoli dei puntini piccoli e fitti (ovviamente potete pensare
anche al contrario, cioè che il fondo scuro venga invece irrorato sopra il
chiaro dei puntini, in origine esteso a tutta la superficie della conchiglia
"albina"...), obbligando i pigmenti chiari ad aggregarsi in
isolette residue di puntini poco più grandi e radi, come quelli
caratteristici della varietà "pseudoirrorata", ora intesa come
varietà della specie M. irrorata, ma suscettibile di evoluzionarsi in futuro forse in una categoria (sp./kl.) a sé stante, con
analogo discorso per le forme "albine".
Eventuali nuove specie e/o klepton nel Marginella glabella Complex.
Dalla teoria
dei sistemi, a 5 elementi di base corrispondono 10 collegamenti bidirezionali,
in precedenza da me detti combinazioni (logico-matematiche), siano essi
singolarmente possibili specie, o klepton o ibridi
effettivi, cioè in una parola 3 diverse categorie biologiche
in collegamento, quando trattasi di morfi biologici assunti o a livello di
diverse specie di base, con ulteriori possibili nuove categorie di
collegamento, o in alternativa possibili varietà delle specie di base già
note. Attenzione che non è detto che a combinazioni logiche teoriche
corrispondano reali nuove categorie biologiche naturali diverse dagli
elementi di base del sistema, quando questi ultimi siano "splitterabili" in varietà subcategoriche,
nella fattispecie in varietà sotto specifiche.
Potete vedere tutte le 5 già note specie di base "convenzionali" +
10 loro combinazioni = totale 15 casi, alla Conclusione della pagina Altri klepton nel Marginella glabella
Complex?, dove ad esempio l'ipotizzata Marginella pseudoglabella Mattavelli 2014,
presumibile nuova "specie" 2017 (o klepton?
comunque da me considerata nuova categoria nel seguito del presente
discorso), compare come ibrido morfologico combinazione di GXS, caso che qui
verrà sintetizzato nel
simbolo L, ponendo pure per la bidirezionalità
del collegamento SXG = L = GXS.
L è
raffigurata anche nella pagina Universo lumperia,
alle Figure 00,
9, 11, 18, 19, 20, 21, inoltre soprattutto, introdotta come
nuova "specie", o meglio categoria biologica, riferitamente
agli esemplari sintipici
di Conchology, Inc.,
è stata poi approfondita alla pagina
pseudoglabella.2.htm (articolo Nuovo sguardo ai mondi di G & L).
Quindi,
invece di essere soltanto un ibrido morfologico di collegamento, L potrebbe
divenire un ulteriore elemento di base della seguente discussione, come vera
nuova specie/klepton di base.
Per semplificare il
discorso tuttavia al momento trascuriamo L e concentriamoci appunto su Marginella irrorata Menke 1828, che verrà sintetizzata col simbolo I.
Per sintetizzare verrà usata la seguente simbologia, già adottata in
altre parti del mio sito, indicando con la scrittura ...X... qualsiasi
morfo ibrido:
G = Marginella glabella Linneo 1758 - 1767
S = Marginella sebastiani Marche-Marchad
& Rosso 1979
P = Marginella pseudosebastiani
Mattavelli
2001
D = Marginella desjardini Marche-Marchad
1957
R = Marginella pseudodesjardini
Le Béon 2012.
L = Marginella (kl?) pseudoglabella Mattavelli 2017
I = Marginella irrorata Menke 1828.
Il Complex di "glabella" è assai ramificabile,
ad es. il ramo principale della triade P, D e R potrebbe essere considerato a
sé stante, però collegabile al ramo principale della triade G, S e P, dove G
a sua volta è facilmente collegabile a I (solo morfologicamente, giacché
biologicamente è dimostrato che è una specie diversa, dall'analisi delle
parti molli),
oltre ad eventuali morfo-collegamenti a L, nonché sarebbe possibile anche l'ipotetico morfo I X L, che verrà considerato avanti,
ma in sostanza verrà alla fine scartato nella sua ipotizzabile qualità
biologica di nuova categoria autonoma, venendo
riconosciuto invece soltanto come una varietà "pseudoirrorata" della già nota categoria I.
Il Complex di "glabella" è
ramificabile, ma la distribuzione dei rami non
copre uniformemente tutto lo spazio morfologico attorno a G, sviluppandosi in
direzioni preferenziali, come quelle inerenti le citate triadi, I, L ed anche
le altre specie immediatamente seguenti, che potrebbero essere coinvolte
morfologicamente per qualche singola caratteristica.
Ora analizzerò il Complex
in modo limitato, precisamente soprattutto soltanto nei riguardi
di Marginella irrorata, trascurando,
oltre a L, la specie Marginella goodalli [v.
nota tra parentesi quadre, inerenti la turricolatura
babelica...nella successiva Discussione] e trascurando altre specie che potrebbero essere
coinvolte secondariamente nel medesimo Complex (M. lamarcki,
M. aurantia ed altre forse ancora da
scoprire), ma mi appaiono troppo lontane nel complesso delle caratteristiche
morfologiche, e presumibilmente lontane anche biologicamente, dalla
indiscutibile specie biologica I.
Inoltre non analizzerò tutte le suddette triadi principali, essendo le specie
P, D, R, S già trattate dettagliatamente nelle altre
pagine del presente sito, dando per scontata la conoscenza approssimativa
della specie G, di riferimento di base per il Complex
analizzato.
A 6 elementi corrispondono 15 combinazioni = totale 21 casi; a 7 elementi corrispondono
21 combinazioni = totale 28 casi; etc. Quindi, se consideriamo di base, oltre
a G, S, P, D, R, anche
la specie I,
dovremmo avere 15 combinazioni di collegamento, per un totale di 21 casi
logici e forse tutti biologicamente diversi, in diverse categorie biologiche
naturali.
L'uomo "splitter" inventa nuove
"specie", mentre quello "lumper"
tende a ridurne il numero, assemblando diverse credute varietà della stessa
"specie" (magari creduta superspecie).
Poniamo che riconosciate con me che
"pseudoirrorata" non vada
ricollegata a G, e probabilmente nemmeno ad L, ma solo ad I.
Se il Vs. animo è "lumper" potete
fermarvi qui, facendo rientrare subito il morfo "pseudoirrorata"
esclusivamente in una varietà trascurabile della sola specie Marginella irrorata Menke 1828,
precisamente recependo il morfo come una varietà simile a quello
di sinistra della Fig. 6 della pagina web_4.htm,
ritenendo la puntinatura del morfo ora in questione "abbastanza
retinata", da non richiedere altre analisi.
Se il Vs. animo è "splitter" potreste
ritenere la puntinatura del nuovo morfo "pseudoirrorata" retinata, ma poco fine,
con una rete a maglie incostanti, sparse quasi a caso, una caratteristica
distintiva pensabile determinante per individuare una nuova categoria
biologica. Invero i puntini di "pseudoirrorata"
sono poco più grandi e mai sovrapposti, sempre fra loro
separati, isolati e poco più radi, rispetto a quelli spesso
sovrapposti, piccoli e numerosamente fitti e ordinati delle tipiche M. irrorata (precisamente
di quelle I che credo tipiche o normali), cioè la supposta retinatura di "pseudoirrorata"
è più scarsa, rispetto alla "normalmente" fitta e ordinata
retinatura delle M. irrorata
Menke 1828 "normali", posto
che esista una normalità convenzionalmente tipizzabile, valida senza equivoci
per gli esemplari considerati tipici.
L'esemplare di sinistra della suddetta Fig. 6, di provenienza ignota,
potrebbe rientrare proprio nella morfologia di "pseudoirrorata",
ma non verrà conteggiato nel seguito dei sintipi di
tale mia varietà, sintipi tutti del Sahara
Occidentale (ex Spagnolo, tuttora conteso dal Marocco al popolo dei Saharawi, separati dall'Oceano dai muri marocchini di
campi minati più lunghi al mondo).
E' giusto fare per "pseudoirrorata"
una
distinzione morfologica, ma a mio avviso la morfologia di
tale caso non è sufficiente per una separazione certa di una nuova diversa
categoria biologica in questo Complex.
Io ho sempre cercato di non essere né lumper né splitter, intendendo 2 tipi di variabilità:
quella di varietà ritenute all'interno della stessa categoria biologica e
quella tra diverse categorie.
In "pseudoirrorata"
non ritengo che ci sia un enorme salto nella variabilità
morfologica specifica, rispetto alla morfologia media della specie più
simile, cioè I, da indurmi a pensare che esista una nuova categoria biologica
diversa da tutti gli analizzati elementi vicini del Complex,
ciò non ostante ho pensato di denominare rigorosamente
la varietà "pseudoirrorata", ritenendola
interessante e ben distinguibile sia dalla I creduta tipica, che dalle specie
adiacenti, pur presentando delle caratteristiche morfologiche comuni a quelle
di altre considerate vere specie biologiche, da far pensare anche a possibili
ibridazioni, in particolare I X G e I X L (v. avanti).
Preciso che ho inteso per retinatura un intreccio virtuale (non tessuto di fili) di nodi
allineati; ad esempio nel retino di M.irrorata tipica l'intreccio è
perlopiù a maglie finissime, con nodi (i puntini) generalmente allineati
ordinati, ma poco evidenti, perché fitti e fini. Come già scritto nell'articolo "lumperia", la nitidezza (messa a fuoco visiva) dei puntini può divenire
determinante, ma l'insieme non è di immediata comprensione. Le maglie
dell'intreccio, piuttosto che un retino, possono formare talora una rete a
maglie larghe, cioè una rete a nodi separati e radi, al limite in posizioni
caotiche da non evidenziare le maglie (es. si tratta ancora di M. irrorata, ma atipica?), oppure in
alternativa il citato retino della M.
irrorata tipica può essere quasi a maglie sovrapposte, da far
apparire l'intreccio satinato o impastato, quando i nodi (puntini chiari)
sono talmente fitti da sfumare la nitidezza a occhio nudo, soprattutto in
casi di scarso contrasto con il colore di fondo
(solitamente vinato, comunque più scuro dei puntini) della livrea delle
conchiglie delle M.irrorata tipiche.
Il retino confuso ad occhio nudo talora può essere individuato con una buona
lente di ingrandimento, tuttavia il contrasto chiaro/scuro a volte in M. irrorata si perde,
esistendo anche alcuni esemplari totalmente chiari, detti
"albini", o meglio leucistici, (es. Fig. 7 della pag. web_4.htm), altro
punto di discussione, ma che qui verrà solo accennato, per semplificare il
discorso riguardo a "pseudoirrorata".
Penso gli esemplari "albini" ipoteticamente come varietà di una M. irrorata sub tipica
totalmente sbiancata per motivi da scoprire meglio.
Nota Bene: anche a tali "albini" si
dovrebbe quanto meno attribuire un nome subspecifico, se non separarli come
categoria a sé stante, pur senza poter ravvisare collegamenti con le altre
specie del Complex, tranne che con M. glabella albida (v. Fig. 4 della pag. web_4.htm), che presenta lo stesso
fenomeno di sbiancamento totale o leucismo.
L'isolamento dei singoli puntini chiari è modestissimo
nelle M. irrorata da me intese come tipiche, mentre è sempre manifesto nei
morfi della varietà "pseudoirrorata", varietà perché ho
recepito tale isolamento soltanto a livello biologico subspecifico. In "pseudoirrorata"
i puntini chiari spiccano sempre ben nitidi, contrastati ed isolati sullo
sfondo scuro, sempre presente, che li avvolge, determinando una rete
ben distinguibile, piuttosto del retino microscopico perlopiù confuso delle
forme "normalmente tipiche", o talmente confuso da sbiancare nelle
forme "tipicamente albine"; quindi esistono in totale grossomodo 3 forme per me attribuibili tutte alla specie Marginella
irrorata Menke 1828, però naturalmente
"splitterabile" in una miriade di morfi
subspecifici e sottovarietà, che vanno ben oltre la variabilità individuale,
e forse potrebbero anche andare oltre la variabilità subspecifica delle
citate 3 forme.
Affiancando le varietà conchigliari, io vedo con continuità reciproche trasformazioni di livrea, da "pseudoirrorata"
a "tipica" M.
irrorata irrorata, indi ad
"albine" e viceversa, con 3 gruppi di esemplari individuali simili nello
stesso gruppo, aggregabili attorno ad un nucleo di comune morfologia del
gruppo, nucleo diversificabile da quello del gruppo adiacente, ma con
caratteristiche morfologiche comuni, recepibili
come subspecifiche della specie I, ad un'attenta osservazione di altre specie
adiacenti alla I, che appaiano tutte singolarmente diverse dalla morfologia
media di ognuno dei 3 gruppi. La cosa si può fare solo guardando un gran
numero di conchiglie. Ammetto che si tratta di un metodo empirico di
distinzione morfo-numerica, meglio spiegato alla pagina Specie-klepton.
Nel caso specifico occorre verificare in totale almeno una quarantina di "irrorata" di
diverse provenienze, ma ne ho viste credo più del doppio, all'apparenza tutte
probabili I nelle diverse varietà, confrontate con innumerevoli conchiglie
(circa oltre 300) di specie certamente diverse, nello stesso Complex, cioè G, S, P, D, R, oltre
al confronto da fare ora anche con tutti gli esemplari disponibili di L, ora
da non trascurare più, avendo riconosciuto L come nuova "specie"
distinta .
In sostanza
non si dovrebbero trascurare alcune caratteristiche morfologiche di "pseudoirrorata"
apparentemente simili a quelle di L, ma caratteristiche che poi appariranno
distinguibili, ad un'analisi approfondita. Da un punto di vista morfologico,
osservate che i punti chiari della livrea di L sono distribuiti in modo che
avanti definirò caotico, ben distinguibile dalla distribuzione a rete
ordinata, solitamente caratteristica invece della specie Marginella irrorata tipica, ma anche
distinguibile, con qualche difficoltà iniziale di discernimento, dalla
puntinatura quasi ordinata e solo con cenni di caos, caratteristica delle "pseudoirrorata",
con puntini sparsi meno a caso delle L. Nei dettagli vedere avanti nella
Discussione.
Si potrebbe fare
un'interessante analogia:
"pseudoirrorata"
sta a "irrorata" come "pseudoglabella"
sta a "glabella" (con morfi molto variabili, ma con caratteristiche comuni) e si possono fare altre
analoghe analogie proporzionali, magari coinvolgendo e rapportando perfino
alcune forme "albine", sebbene mi sia molto difficile pensare che "pseudoirrorata"
e "pseudoglabella",
restando ipoteticamente a livello di rango sotto specifico (cosa
falsa per "pseudoglabella"), avendo entrambe
morfologie di distinzione per definizione opposte a quelle delle forme
"albine", possano "albineggiare",
cioè sbiancare anche il fondo scuro della livrea delle loro conchiglie.
Il discorso
delle forme "albine" tuttavia è diverso per "pseudoirrorata"
e "pseudoglabella",
ritenendo M. pseudoglabella una vera specie (o klepton?), con possibilità di varietà di forme
"albine" sottospecifiche, mentre
la mia varietà "pseudoirrorata" non potrebbe "albineggiare" per intrinseca definizione di varietà
di specie, a meno che non fosse essa stessa una diversa vera nuova categoria
biologica (specie o klepton).
.
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Definizione
di Marginella irrorata Menke 1828, var. pseudoirrorata Mattavelli,
febbraio 2017.
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Questo morfo si può vedere, oltre che come
sottospecie di I, come un ibrido morfologico, forse M. irrorata X M. glabella = I X G (ma non
credo, v. avanti), oppure (più probabilmente, ma sempre credo poco che
possa essere) "pseudoirrorata"
può sembrare l'ibrido morfologico
M. irrorata X M. pseudoglabella = I
X L .
Ricordo che la simbologia ... X ...= ibrido
viene usata da me spesso per indicare soltanto l'ibrido morfologico apparente
(oltre che talora i veri ibridi o possibili klepton
o possibili nuove specie, ma talora, ed è questo il caso, per indicare
anche possibili varietà di specie nota, cioè falso ibrido o pseudo nuova
categoria).
Infatti "pseudoirrorata" è una forma
morfologica di dubbia identificazione biologica, della quale ho riportato
in cima alla presente pagina le foto di una conchiglia da me fissata "olotipica", lunga 21,5 mm, provenienza West Sahara
(in pratica ora Marocco), dealer Jumi (da lui
dichiarata semplicemente M. irrorata senza
distinzione di varietà); l'esemplare fotografato è attualmente in mio
possesso, assieme ad altre 4 conchiglie simili e praticamente identiche di
aspetto, tranne la colorazione di fondo.
L'olotipo di tale varietà ha un colore di fondo fulvo, decisamente
ambrato rispetto agli altri 4 esemplari, che hanno invece un fondo marroneggiante tendente al rosso cupo, direi color
amaranto, per non dire bordeaux (che
ha tutta una diversa storia con le "glabella"
di Conchology, Inc.).
Osservo che nel numero 96 della rivista MMM - Cupra Marittima, viene
riferito un esemplare lectotipico di "pseudoirrorata" lungo 23,5 mm, a sfondo amaranto, scelto tra i miei 5 sintipi della nuova varietà.
Vista ingrandita della
spirale dell'olotipo di "pseudoirrorata nuova var." lungo 21,5 mm.
Le dimensioni sono: diametro misurato sulla verticale della
foto 10,5 mm, sull'orizzontale 13,3 mm, compreso il
corposo margine a destra.
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Discussione.
Forse per il morfo "pseudoirrorata" potrebbe esistere una minima corrispondenza anche con I X S
oppure I X P, ma tendo ad escludere questi casi per le dimensioni conchigliari dei singoli componenti e per la forma delle
diverse spire apicali delle conchiglie supposte a base dell'ipotetica pseudo
ibridazione morfologica.
Ho pure scartato le combinazioni D X I e R X I,
ritenendo le morfologie di D & R del tutto incompatibili con M. irrorata.
In verità avrei dovuto scartare anche subito G X I, ibridazione
morfologica già attribuita alla forma M.
glabella mutabilis Mattavelli
2005, forma diversa da quella in questione, sia pure per particolari
minimi, ma essendo talora di dimensioni confrontabili, il confronto merita
particolare attenzione.
In prima approssimazione escluderei che "pseudoirrorata" sia una sottospecie di M . glabella relativamente nana,
per la diversa forma
generale delle conchiglie, per le diverse flammule subsuturali
e per la spiccata puntinatura di "pseudoirrorata",
pur nell'enorme variabilità delle sottospecie di M. glabella,
ma potrebbe trattarsi di una mia
presunzione, quindi prendete ciò con il beneficio di inventario.
La retinatura rada è evidente in tutti i sintipi di
"pseudoirrorata": sul dorso è meno ordinata, con i puntini distribuiti quasi
leggermente a caso, rispetto ai puntini ordinati delle "irrorate" tipiche. Le puntinature di "pseudoirrorata" possono apparire quasi identiche a quelle di "pseudoglabella", ma in scala fortemente ridotta, mentre "pseudoirrorata" ne differisce per le flammule subsuturali,
invece quasi tipiche di M.
irrorata. Però in "pseudoirrorata" permane il retino quasi regolare,
mentre in
"pseudoglabella" la rete dei puntini spesso diviene a
maglie caotiche. E' questa la ragione
principale che mi ha fatto optare per "pseudoirrorata" come una varietà di I piuttosto che una nuova categoria
biologica I X L a sé stante.
Inoltre
M. pseudoglabella differisce
da "pseudoirrorata" anche
per la spira apicale meno appuntita e le dimensioni della conchiglia
decisamente maggiori, anche pensando ad una forma nana di M. pseudoglabella.
Per il profilo generale della conchiglia, notare che
"pseudoirrorata" è con
il profilo della parte alta della spira a piccoli
gradini babelici, quasi un sentiero a cengia a
spirale ascendente verso l'apice, come del resto in quasi tutte le M. irrorata comunemente intese. Qualche M. irrorata è ancor più turricolata e a spira angolata acuta, facendo
vertice alla sommità dell'apice delle conchiglie, comunque più turricolata ed
angolata di M. glabella e M. pseudoglabella.
[La turricolatura babelica e forse la puntinatura caotica potrebbero addirittura ricordare
quelle di
M. goodalli, che tuttavia ha la
spira molto più schiacciata, cioè angolata ottusa (più ottusa delle spire di
G & L, che sono perlopiù ad angolo sommitale circa retto), i puntini più
radi, più grandi e molto più caotici di distribuzione (punti chiari più
simili a quelli di M. sebastiani = S), inoltre M. goodalli è
decisamente diversa per la forte denticolatura,
spesso centralmente sinusoidale, del margine interno, e non ha le flammule subsuturali tipiche di
M. irrorata, al punto da non essere affatto collegabile (al pari
di S) né con M. irrorata né
con "pseudoirrorata".
In vero non
ricollego M. goodalli nemmeno con M. glabella e M. pseudoglabella, anzi
l'ho sempre considerata una specie quasi fuori dal Marginella glabella Complex, ivi inserita perché taluno la confonde con S.]
Non credo che "pseudoirrorata" sia una forma giovanile di M. pseudoglabella.
Per le piccole dimensioni di "pseudoirrorata" non si potrebbe
escludere che non si tratti di una forma giovanile di M. pseudoglabella
(supposta nuova specie/kl.), sebbene si
tratti per la sopra raffigurata "pseudoirrorata" di un esemplare in
apparenza con il margine abbastanza carnoso e già ben formato, come
solitamente succede negli adulti delle marginelle,
e la conchiglia sia di dimensioni troppo piccole per essere una M. pseudoglabella già ipotizzata tale e supposta nana. Inoltre in "pseudoglabella"
le flammule subsuturali sono scarse e la spira non è
a gradini babelici, anzi i bordi del sentiero ascendente (sutura) sono ben
smussati verso la pendenza, questa è leggermente minore di "pseudoirrorata"
e leggermente bombata quasi ovunque con continuità verso l'apice della
conchiglia (bombatura che in "pseudoirrorata" invece non riguarda
l'assieme della pendenza, ma segue rigonfiando il sentiero di salita verso
l'apice, con spirale rigonfiata a monte di ogni singolo giro). Lo stesso
identico discorso, oltre alla foto del morfo 21,5 mm, riguarda almeno anche
le altre 4 conchiglie di "pseudoirrorata" in mio possesso.
Le dimensioni
delle mie 5 "pseudoirrorata" sono tutte sullo stesso
ordine di grandezza, rispetto alla oltre trentina di "pseudoglabella"
a me note ed alle molto più numerose
M. glabella, mediamente di dimensioni
quasi doppie; qualche "pseudoglabella" è addirittura lunga il
triplo!
La dentellatura interna dell'abbastanza carnoso
margine delle mie 5 "pseudoirrorata" è in generale assai
scarsa, praticamente quasi inesistente, distribuita appena accennata lungo
tutto il margine interno dell'apertura conchigliare.
Ciò è abbastanza strano, perché le
M irrorata irrorata tipiche sono
solitamente finemente dentellate lungo tutto il margine interno: la scarsità
di dentellatura conferma la separazione di "pseudoirrorata" come varietà atipica di
I (avendo già in precedenza scartato l'ipotesi di una nuova specie, per via
della continuità morfologica della maggioranza di alcune altre
caratteristiche, apparendone molte di quelle comuni agli adiacenti morfi
"tipici" della I, in primis le dimensioni e le forme generali delle
conchiglie, nonché le flammule subsuturali,
identiche alla I).
Se si considera M. pseudoglabella come un'effettiva settima
specie di base, o meglio un effettivo ulteriore elemento di base del Complex, le combinazioni di collegamento divengono 21 ed
in totale avremmo 28 casi logici, 13 in più di quelli analizzati alla pagina
"Altri klepton nel Marginella glabella
Complex?". Comprendendo gli elementi I
& L e le combinazioni logiche di collegamento aggiunti, avremmo in più i
casi: I=irrorata, IXG=mutabilis, IXS, IXP, IXD,
IXR, L=pseudoglabella, IXL=pseudoirrorata,
LXG, LXS, LXP, LXD, LXR.
Non tutti i casi logici intermedi necessariamente
esistono, in quanto alcune relazioni sarebbero impossibili già ad una
prima indagine morfologica (come già scritto, ad es. dovrebbero essere
impossibili DXI & RXI), ma certo sarà difficile trovare l'esatta
classificazione scientifica di tutti i casi biologici, pur con collegamenti
limitati tra le altre specie di base dello stesso Complex.
Nel M. glabella
Complex con 7 elementi base i reali
casi biologici dovrebbero essere un numero inferiore a 28, ma comunque molto
cospicuo, e fomentatore di dubbi.
Si comprenda che molti dei casi logici potrebbero non avere una valenza
biologica di nuova categoria, ma essere solo forme di varietà di categorie
preesistenti (specie o klepton, o essere ibridi
casuali occasionali), es. varietà come appunto stimato per la specie Marginella irrorata pseudoirrorata
Mattavelli 2017, per la quale occorrerebbe comunque risolvere un
ultimo dubbio.
In alternativa a varietà di sottospecie della nota specie I, se "pseudoirrorata"
fosse proprio un ibrido biologico I X L, potrebbe trattarsi di un possibile
nuovo klepton, o varietà di klepton
ibridogenico, o in ulteriore alternativa di un vero
ibrido occasionale casuale e saltuario? Trascurando le ipotesi klepton, non risolvibili morfologicamente, non credo che si tratti di ibridi casuali, perché i
miei 5 esemplari sintipici di "pseudoirrorata"
sono tutti della stessa provenienza (West Sahara): sarebbe un
caso eccezionale di ibridazioni saltuarie multiple. Inoltre il numero di casi
riscontrabili in natura è molto maggiore, essendo i morfi "pseudoirrorata"
poco comuni, ma non rarissimi, essendo raffigurati
indistintamente da molte altre parti.
Purtroppo
rimane aperta la questione klepton,
comune ad altri casi di questo Complex.
Le
probabilità dell'ipotesi klepton riguardo a "pseudoirrorata"
mi sembrano molto scarse ad intuito, ma mai fidarsi ciecamente
dell'intuito, in malacologia.
Derivatio
nominis e areali di provenienza.
Al di là della paternità e dell'evidente derivazione del nome della varietà Marginella irrorata pseudoirrorata Mattavelli 2017, la
descrizione della varietà è resa nota finora soltanto nel presente Web e nel numero 96, giugno 2017,
della rivista MalacologiaMostraMondiale - Cupra
Marittima. Ringrazio i Sig.ri Cossignani, editori
della rivista.
L'identificazione zoologica trinomiale viene usualmente riservata alle
sottospecie geografiche, che non siano semplici varietà.
L'areale di M. irrorata credo
si estenda dal West Sahara al Sud Senegal e non ho certezze per l'areale di "pseudoirrorata"
fuori dal West Sahara. Mentre
"pseudoirrorata" è certamente
presente nel West Sahara, non posso affermare che si tratti di una
sottospecie geografica, per lo scarso numero di esemplari a me noti.
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