Flavio Mattavelli - matta.a@tiscali.it
Marginella pseudodesjardini Le Béon, 2012 nuova specie.
Relaise articolo ottobre 2009. Aggiornamento gennaio-marzo
2015.
Cronologia.
"ventral side & back side", 3 esemplari tipici
di "pseudodesjardini" del sito di Roger Le Béon, 19 ottobre
2008.
Nel 2008 era apparsa un'interessante pagina Web ("une nouvelle marginelle dans le group de glabella? Marginella cfr. desjardini" o meglio M. pseudodesjardini nuova specie?), a firma Roger Le Béon, pubblicata sia nel sito di Roger Le Béon, sia poi nel sito di David Touitou: http://www.seashell-collector.com/ (link rif. Articles, 12 ottobre 2009).
Roger già sosteneva la possibilità di una nuova specie all'interno del Complex di M. glabella & sebastiani, precisamente Marginella cfr. desjardini, specie che nel 2012 (sulla rivista "Novapex") egli descrisse e denominòMarginella pseudodesjardini, con caratteristiche morfologiche ibride tra M. desjardini e M. sebastiani, caratteristiche da confrontare soprattutto con quelle di M. desjardini, non trascurando quelle di M. pseudosebastiani.
Non si tratta certamente di esemplari ibridi sterili, ma di una popolazione fertile, distribuita lungo le coste del Senegal, parzialmente sovrapposta e vivente anche più a sud dell'area di distribuzione della tipica M. pseudosebastiani.
Nel 2009 credevo che potesse trattarsi, se non di un effettivo ibrido fertile per ibridogenesi, di un'interessante varietà di Marginella pseudosebastiani, insolitamente allungata e con i puntini biancastri leggermente più grandi ed allineati rispetto ai puntini della varietà tipica, che avevo descritta nel 2001.
La varietà di Roger era già illustrata nel 2001 sul Compendium di Tucker Abbot, p. 231, sotto l'errata dizione di Marginella desjardini. Non avevo mai dato importanza a tale varietà, perchè non ne possedevo nemmeno un esemplare e consideravo la varietà rara, o addirittura un ibrido mal interpretabile, comunque certamente non una M. desjardini tipica. Il ritrovamento successivo di numerosi esemplari mi hanno indotto a considerare meglio l'argomento.
Nel 2009 in un mio articolo Web affermai l'esistenza di Marginella pseudosebastiani pseudodesjardini, intendendo con questa denominazione trinomia che esisteva la specie M. pseudosebastiani Mattavelli, 2001 anche nella varietà pseudodesjardini Le Béon, 2008, ma si trattò di una mia affermazione quanto meno avventata.
Infatti io ora ho accettato la validità, almeno convenzionale, della nuova specie Marginella pseudodesjardini Le Béon, 2012.
Spunti di discussione.
S'intenda che il riconoscimento convenzionale della nuova specie di Roger non preclude la possibilità che in futuro entrambe le attuali sp. M. pseudosebastiani e M. pseudodesjardini possano venire entrambe inquadrate invece in categorie biologiche diverse dalla sp., cioè forse inquadrate in 2 categorie ibridogenetiche klepton, oggi non ancora verificate, ma semplicemente da me soltanto supposte come ipotesi di lavoro per un futuro genetista di buona volontà.
Non potendo effettuare indagini di laboratorio per approfondire l'ipotesi ibridogenetica, nel seguito della mia analisi morfologica escluderò "a priori" che per "pseudodesjardini" si tratti di un ibrido fertile, postulando che trattiamo sempre soltanto di buone specie (il che potrebbe essere errato!).
Procederò solo studiando la morfologia delle conchiglie, per vedere se "pseudodesjardini" è inquadrabile in qualcuna delle specie preesistenti, senza stabilire eventuali comportamenti ibridogenetici, che, ove confermati, potrebbero coinvolgere l'intero Complex delle specie Marginella glabella & sebastiani (e forse l'ibridogenesi potrebbe riguardare anche molti altri molluschi).
Morfo "giselica".
Oltre agli esemplari illustrati da Roger Le Béon, ed altri numerosi esemplari visionabili in diversi siti Web, che qui non riporto, in quanto tali conchiglie sono inquadrabili nella varietà di Roger ma si tratta di esemplari per lo più piccoli, occorre considerare un esemplare di "pseudodesjardini" di lunghezza eccezionale, che ho avuto la fortuna di acquisire tramite il venditore Gisela Shells, eBay store, esemplare di lunghezza 73,5 mm, allungamento 2,22, come le immediatamente seguenti fotografie. Al momento quest'esemplare è il record del mondo della varietà in questione, che ho denominato "giselica" nel 2013, sebbene mi fosse noto antecedentemente.
La provenienza è "Gorée Island, Senegal, on sand near reef in 14m
depth, live taken specimen shell".
Confrontando de visu quest'esemplare con alcuni sintipi di Marginella pseudosebastiani, in particolare con l'esemplare più grande che possiedo della varietà tipica, lunghezza 64,4 mm, nel 2009 non avevo riscontrato abbastanza elementi morfologici da giustificare la separazione in una nuova specie biologica, il che è comunque possibile in natura (ove esistono le specie "sorelle").
Marginella pseudosebastiani sintipo 64,4 mm, allungamento 1,98. Morfo ritenuto adulto, notare il margine liscio.
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Occorre rilevare che le "pseudodesjardini" di Roger presentano interessanti caratteristiche peculiari, come l'eccezionale allungamento della conchiglia rispetto a M. pseudosebastiani tipica, e come la caratteristica conformazione dei puntini, inoltre occorre soprattutto considerare bene le denticolature dei margini dei vari morfi.
Le M. desjardini adulte hanno solitamente il labbro esterno delle conchiglie centralmente sinusoidale e ben dentellato, mentre le "pseudodesjardini" tipiche di Roger Le Béon hanno il labbro esterno quasi diritto e in generale finemente tutto dentellato, con molti dentellini evidenti nelle varietà tipiche di Le Béon. Invece il margine è praticamente tutto liscio nell'esemplare di Gisela Shells, pure ritenuto adulto. Per questo motivo ho differenziato nel 2013 la forma "pseudodesjardini giselica".
A tutti gli effetti la denominazione precisa del morfo "giselica" sostituisce nel caso specifico quella indeterminata di "pseudodesjardini", che potrebbe essere una denominazione omonima errata laddove si trattasse di 2 diverse categorie biologiche, ma esatta laddove s'intenda "giselica" essere una sottospecie di "pseudodesjardini".
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Analisi morfologica
comparata sulle dimensioni, allungamento, livrea, dentellatura.
Generalmente M.
pseudosebastiani è più lunga ed allungata di M. sebastiani, ma meno
di M. desjardini, che è la specie più allungata e più lunga del Complex,
M. desjardini raggiungendo lunghezze di 80 mm ed allungamenti medi circa
2,2.
Il fatto che "pseudodesjardini"
è grande ed allungata quasi come M. desjardini può far propendere che ne
sia una sottospecie, però le livree di "pseudodesjardini" e di
M. desjardini tipica sono talmente diverse da far scartare in partenza
questa propensione.
L'allungamento
conchigliare medio di "pseudodesjardini" è da me stimato circa
2,1, ma non è significativo, perchè nel Complex gli esemplari più grandi hanno
un allungamento solitamente superiore a quello di quelli più piccoli di una
stessa specie (ad es. in M. pseudosebastiani tipica la media dei piccoli
è circa 1,85 ma nei miei grandi sintipi è circa 2); inoltre nel Complex, a
parità di lunghezze delle conchiglie, si assiste spesso a variazioni di
allungamenti per la medesima specie, da indurmi a trascurare il solo
allungamento come caratteristica determinante per l'identificazione biologica,
se non associato ad altre caratteristiche.
Vediamole nel
dettaglio, soprattutto per ciò che concerne la livrea delle conchiglie,
tuttavia in verità anche la livrea da sola significa poco, infatti occorrerà
associare anche la denticolatura del labbro esterno o margine della conchiglia.
In M.
pseudosebastiani i puntini biancastri subcircolari e numerosi sulla livrea
sono talora allineati, cosa che non succede mai in M. sebastiani, dove i
puntini sono generalmente meno numerosi e mai allineati. I punti di sebastiani
sono generalmente più grandi di quelli di pseudosebastiani, tuttavia non
è sempre così. Orbene, in "pseudodesjardini" i punti sono
grandi (come in M. seb., ma di diametri accettabili anche per M.
pseudoseb.) e generalmente allineati (poco più allineati che in M.
pseudoseb.).
La dimensione e
disposizione dei punti biancastri sono caratteristiche importanti della livrea
ma non determinanti come le flammule assiali biancastre, sotto la sutura, per
la distinzione tra M. sebastiani e M. pseudosebastiani.
Invece la presenza
delle flammule assiali biancastre appare non determinante per la distinzione
tra M. pseudosebastiani e M. desjardini, mentre appare determinante la
conformazione tipica a numerosi punti subcircolari, presente solo in pseudosebastiani e
non credo in desjardini. Infatti i punti in M. desjardini tipica
sono trasformati in macchie biancastre allungate solo nelle fasce scure
dell'ultimo giro della conchiglia, senza marcature nelle fasce chiare,
mentre in M. pseudosebastiani le marcature a puntini sono
presenti ovunque sulla livrea della conchiglia e talora allineate, come
già detto.
La mancanza in M.
sebastiani delle flammule assiali biancastre appare determinante per la
distinzione di M. sebastiani dalle 2 specie pseudoseb. e desj.,
come infine la presenza ovunque dei punti biancastri appare determinante
per la distinzione sia di M. seb. che di M. pseudoseb. da M.
desjardini tipica, che possiede i punti a macchie allungate solo nelle
fasce scure.
Orbene, in "pseudodesjardini"
le flammule assiali esistono sempre evidenti, il che mi induce ad escludere che
si tratti di una sottospecie di M. sebastiani, considerando inoltre il
notevole allungamento della conchiglia di "pseudodesjardini".
Riguardo alla
dentellatura del margine, in M. sebastiani i dentini appaiono per lo
più sempre evidenti negli esemplari adulti, così appare pure nei morfi "pseudodesjardini"
tipici, ma le altre caratteristiche diverse mi inducono a non considerare
determinante tale identità morfologica, solo in questo caso. Resto comunque
dell'idea che "pseudodesjardini" tipica sia un perfetto
ibrido morfologico sebastiani X desjardini.
A meno che
l'estensione ovunque dei punti biancastri e la scomparsa del marcato
bicolore delle fasce non sia una curiosa livrea di una ipotetica beffarda
sottospecie di M. desjardini diversamente dentata (le M. desjardini
adulte hanno solitamente il labbro esterno delle conchiglie con profilo
sinusoidale a centro margine e ben dentellato solo al centro, anche se talora
esistono M. desj. col margine solo centralmente ben dentellato, ma non
sinusoidale), possiamo anche escludere che "pseudodesjardini" sia
una sottospecie di M. desjardini, con la riserva dell'allungamento della
conchiglia, allungamento quasi identico.
Notare infatti che
i dentini delle "pseudodesjardini" tipiche sono tutti
distribuiti uniformemente e non solo a centro margine, mai disposti
sinusoidalmente (altrimenti occorrebbe optare per una sottospecie di M.
desjardini. La mancanza totale della sinusoidalità del labbro esterno delle"pseudodesjardini"
e la distribuzione uniforme dei dentini lungo tutto il margine fanno decadere
la possibilità di appartenenza a M. desjardini tipica).
Da ultimo
confrontare la denticolatura di M. pseudosebastiani.
M.
pseudosebastiani ha solitamente tutto il margine liscio anche negli
esemplari adulti, invero mostra per lo più soltanto pochi dentelli appena
accennati e distribuiti lungo tutto il labbro esterno. Resta quindi valida
l'ipotesi che "pseudodesjardini giselica" potrebbe essere
(come lontana possibilità) una sottospecie di M. pseudosebastiani
insolitamente allungata, mentre la stessa ipotesi non è sostenibile per le
varietà tipiche di Roger, che sono diversamente ben dentellate uniformemente
lungo tutto il margine.
Questo ultimo
fatto mi induce a ritenere che le "pseudodesjardini"
tipiche possono rappresentare una vera specie nuova, come sostenuto da Roger.
Infatti mentre le
conchiglie giovanili del Complex possono avere il labbro privo di dentelli,
nelle conchiglie adulte la dentellatura può divenire una caratteristica
significativa per l'identificazione morfologica, determinante se associata in
concordanza alle altre svariate caratteristiche analizzate.
Note finali senza ipotesi klepton.
Riepilogando, Roger Le Béon ha introdotto nel 2012 la nuova specie Marginella pseudodesjardini, oggi anche per me molto probabilmente vera buona specie biologica (convenzionale). Questa morfospecie, sinteticamente indicabile con R, può presentarsi in diverse varietà, oltre a quella tipica di Le Béon.
Avanti indicherò con D la specie M. desjardini.
Dovendo distinguere le varietà, avendo io ridenominato nel 2013 il morfo adulto sopra illustrato di 73,5 mm "form giselica", quest'ultimo è molto probabilmente una varietà subspecifica della sp. Marginella pseudodesjardini Le Béon 2012, ma si distingue bene dalle forme tipiche, che hanno per lo più il margine finemente molto dentellato, per avere invece il margine quasi uniformemente del tutto liscio, ed una colorazione di fondo di tutta la conchiglia leggermente più chiara. Quest'ultima caratteristica comunque è indeterminante da sola, mentre il margine liscio sembra quasi un'anomalia genetica, che ho poi ritrovato anche nell'esemplare "eurekia", vedere capitolo morfi RXD = DXR, intendibile forse come un'altra forma subspecifica della specie biologica R, forma diversa da "giselica" , a condizione che non si tratti invece di un unico multiklepton R variamente diversificabile in una moltitudine di morfi distinguibili, e da me parzialmente distinti e raggruppati in via provvisoria come varietà di specie, da verificare geneticamente per un'esatta attribuzione sistematica della realtà naturale (specie o klepton?).
Conclusione con ipotesi klepton.
Non ostante le variamente discutibili attribuzioni specifiche dei morfi analizzati, infatti ho evoluto le mie idee riguardo al Complesso di Marginella glabella. A partire dal 2011, ancor oggi ritengo probabile che esistano in tale Complex vere categorie ibridogenetiche, cioè alcuni klepton, dei quali però non posso assicurare certamente l'esistenza, senza analisi genetiche. Che poi tali klepton evolvano o meno, determinando speciazioni per ibridazione, resta tutto da vedere, ma non riguarda la mia mera conchigliologia amatoriale.
Nel dicembre 2021il sito si compone in totale di 48 pagine
(elenco completo),
suddivise in 4 Sezioni:
· Sezione aeromodellismo (16 pagine, Italian only), studi aerodinamica in cartoncino.
· Sezione macchine (8 pagine), macchine costruite dalla Cavalleri Mattavelli Sas., ditta dove lavoravo.
· Sezione Gorgonzola (2 pagine, Italian only), miscellanea sulla mia città dopo il 1990 ed omonimo formaggio.
· Sezione Conchiglie (22 pagine), inerente il Marginella glabella Complex, allargato a comprendere le specie più simili a M. glabella (G), irrorata (I), sebastiani (S), desjardini (D) etc.
Le pagine sono singolarmente accessibili dalla Home, oppure quelle sezionali dalle Homes delle singole Sezioni.
Nella Sezione Conchiglie alcune pagine sono conservate per archivio, ma andrebbero oggi riviste, per la presenza di parecchie nuove scoperte, soprattutto Marginella (kl.?) visayae Mattavelli, 2021 nuova sp. sorella di G & I.
Dal 2011 ho evoluto le mie idee riguardo al Complex di Marginella glabella, e non solo. Oggi ritengo probabile che esistano in alcuni molluschi categorie biologiche ibridogeniche, cioè alcuni klepton. Ho tuttavia ritenuto opportuno non modificare, a scopo di archivio, la presente pagina e quelle che in precedenza consideravano tutte le varietà unicamente come varietà di specie, senza riferimento ai klepton.
Per i neofiti
consiglio di vedere prima la Guida italiana fotografica delle specie attuali del Marginella glabella
Complex e di
alcuni loro ibridi morfologici, con disegno riassuntivo delle taglie e
puntinature delle conchiglie. |
For the neophites
see before the Quick reference
guide (pictures) regarding Marginella sebastiani, desjardini, pseudosebastiani, pseudodesjardini,
goodalli, glabella, irrorata, pseudoglabella & some morphologic hybrids.(English only) |